lunedì 14 ottobre 2013

JEX THOTH


Informazioni
Autore: Dope Fiend
Traduzione: Dope Fiend

Formazione
Jex Thoth - Voce, Tastiere
Matt Jacobs - Chitarra
Brandon Newhouse - Chitarra
Danny Gonzalez - Basso
Nick Ray Johnson - Batteria


Misticismo, oscurità e paganesimo: queste sono le fondamenta dell'universo Jex Thoth, un universo che ha da pochi mesi partorito una nuova creatura chiamata "Blood Moon Rise". Aristocrazia vi offre oggi l'opportunità di approfondirne la conoscenza.

Ciao Jex, grazie per la disponibilità e benvenuta su Aristocrazia. Come stai?

Jex Thoth: Sto bene, grazie.


Facciamo un breve passo indietro: come è nata la band? Come mai i Totem hanno deciso di diventare i Jex Thoth?

Abbiamo iniziato con i Black Sabbath in mente e abbiamo continuato ispirandoci agli Amon Düül II e ai Reverend Bizarre. Quando abbiamo deciso di iniziare a registrare, non avevo mai fatto caso a come era uscito fuori il nome Totem. Quindi avevamo bisogno di un nuovo nome. Tutte le persone coinvolte in quel momento stavano contribuendo con grandi idee, ma in fondo ciò che stavamo facendo era la mia visione. Ho voluto che la band prendesse questo nome perché fosse un riflesso di tale mia visione ed è così che i Totem diventarono i Jex Thoth.


Una piccola curiosità: la seconda parte del tuo pseudonimo, Thoth, è riferita all'antico dio egizio, alla divinità di "Dungeons & Dragons" o a qualcos'altro ancora?

Ho preso il mio nome dal dio egizio Thoth per rappresentare l'armonia tra la luce e l'oscurità del mondo.


Quali sono le tue influenze musicali e le tue ispirazioni spirituali?

Traggo consapevolezza spirituale e ispirazione dalla natura. Ultimamente ho ascoltato un sacco di strani, vecchi dischi psichedelici che ho trovato in città. Potrei farti un elenco di band e album che mi hanno ispirato, ma quando scrivo cerco di non farmi influenzare troppo, perché voglio preservare la mia ispirazione. Naturalmente ogni volta che ascolto uno dei miei dischi preferiti, da qualcosa mi faccio inevitabilmente ispirare quando mi dico che ciò che sento mi piace e devo ricordarmelo!


Come ho affermato nella recensione, "Blood Moon Rise" è, secondo me, un vero capolavoro e la vostra proposta è diventata davvero molto personale. A tuo modo di vedere, quali sono i punti di forza del vostro stile?

Ti ringrazio per queste parole. Penso che la nostra più grande forza come band sia che abbiamo dimostrato di non esserci autolimitati. Ci sentiamo liberi di esplorare nuove sonorità.


Cosa è cambiato nel vostro modo di comporre dallo split con i Pagan Altar a "Blood Moon Rise"?

Quando c'è stata l'occasione di realizzare uno split con i Pagan Alter eravamo felicissimi. Non è stato semplice decidere quale traccia utilizzare, ma alla fine abbiamo scelto "Stone Evil". Credo che sia stata una buona scelta. Questo pezzo fu scritto dagli ex membri Grim Jim e Silas ed è ancora uno dei miei preferiti.


Ritengo che in quest'ultimo album ci sia stato un grande miglioramento rispetto al comunque bellissimo disco di debutto. Sei d'accordo con me? Quali pensi che siano le maggiori differenze tra le due uscite?

Questa è un'affermazione bellissima da sentire, io ritengo sempre che il mio lavoro più recente sia il migliore. La mia comprensione della musica è mutata da allora. Se il debutto era l'aria, il nuovo disco è l'acqua.


A mio avviso, uno dei più ammirevoli meriti di "Blood Moon Rise" è quello di essere in grado di costruire una fitta atmosfera Doom senza ricorrere necessariamente ai suoi tratti stilistici. Come riuscite a combinare tanti elementi musicali diversi e a edificare comunque un impianto sonoro così compatto e omogeneo?

Molte strade portano all'Heavy. Per me è importante ascoltare un pezzo una volta che esso comincia a vivere di vita propria. Voglio dire, una buona canzone può essere facilmente distrutta, schiacciata dalla volontà del suo creatore, se egli o ella smette di ascoltarla. Io cerco di catturare l'essenza di un brano una volta che è stato costruito con la strumentazione di base e poi ascolto come suona. Nella maggior parte dei casi, quando ascolto la roba vecchia, la sento tirata in una direzione o nell'altra. La chiave è non opporsi al fatto che non può venire fuori esattamente ciò che si era previsto per la canzone nel momento in cui la si concepiva.


Quanto sono importanti per te gli aspetti spirituali, testuali e iconografici della vostra proposta?

Sono estremamente importanti, sono gli elementi che guidano l'esperienza musicale.


Nel maggio scorso avete suonato due date qui in Italia: quale è stata l'impressione che avete avuto del nostro Paese? Siete rimasti soddisfatti dell'accoglienza ricevuta? Suonerete nuovamente nella nostra Penisola?

L'Italia è un paese bellissimo. Abbiamo incontrato alcune persone meravigliose lì, mangiato cibo delizioso e scoperto grandi band come Shinin' Shade e Black Oath, solo per citarne alcune. Sono così grata del fatto che la musica mi abbia portata fin qui.


Siete ancora in tour ora? Come procede la promozione di "Blood Moon Rise"?

Sono a casa nel Wisconsin al momento, torneremo in Europa a fine ottobre 2013.


Che riscontri avete ottenuto dai fan e dalla critica in giro per il mondo?

Abbiamo ricevuto enorme supporto da parte di tutti in giro per il mondo.


"Blood Moon Rise" possiede una doppia anima: da un parte il lato più onirico e psichedelico di pezzi come "Keep Your Weeds" e "Into A Sleep", dall'altra la pesantezza di brani quali "The Divide" e "The Four Of Us Are Dying". Quali sono gli episodi che preferisci del disco?

Io amo tutte le canzoni singolarmente, ma amo ancora di più l'effetto che fanno tutte insieme. Se dovessi sceglierne una preferita, sarebbe "Psyar" per l'incredibile assolo che c'è alla fine.


Quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

La musica ha sempre fatto parte di me, fin da quando ero una bambina. Da quando ho memoria, la musica mi ha sempre portato gioia.


Chi è Jex nella vita di tutti i giorni?

Preferisco riservare queste informazioni per le persone con cui passo la vita.


Quali saranno i prossimi passi della band?

Abbiamo in programma di conquistare il mondo, un concerto alla volta.


Ti ringrazio ancora una volta per la disponibilità, ti faccio i complimenti per la bellezza immensa di "Blood Moon Rise" e, augurandovi tutto il meglio, ti passo un'ultima volta la parola per concludere l'intervista come preferisci.

Grazie per le tue bellissime parole. Abbiamo tre date organizzate in Italia: 1, 2 e 3 novembre. Tutte le date ufficiali sono pubblicate su jexthoth.net e su facebook.com/jexthoth. Spero di vedervi lì!

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