lunedì 14 ottobre 2013

CHANGJIANG MIDI MUSIC FESTIVAL 2013

Informazioni
Festival: Changjiang Midi Festival 2013
Data: 2-4/10/2013
Luogo: Sanjiagang, Shanghai, Cina
Autore: LordPist

La stagione dei festival all'aperto in Cina si chiude con l'appuntamento quantitativamente più grosso, durante la settimana della festa nazionale per la fondazione della Repubblica Popolare. Il Changjiang Midi Festival (per maggiori informazioni sulle origini di questo festival, leggete il mio report della data pechinese) ha avuto luogo nella parte est della megalopoli Shanghainese, a un paio di fermate di metropolitana dal trafficato aeroporto di Pudong e sostanzialmente sul bordo del non esattamente limpidissimo Fiume Azzurro (il Changjiang, per l'appunto). Nove palchi sparsi su un'area molto ampia e particolarmente ventosa, tra di essi spazi dedicati alle band emergenti, a discussioni con i membri dei gruppi maggiori, all'elettronica, alla musica folk nelle sue varie declinazioni e addirittura un palco sul quale si sono alternati momenti dell'opera tradizionale cinese (nei suoi vari stili) a progetti musicali variamente sperimentali.

In una manifestazione di simile portata, è ovvio perdersi qualcosa di ciò che succede sui vari palchi, ma cercherò di fornire un'idea più dettagliata possibile dell'offerta messa in campo dalla Scuola di Musica Midi in quest'edizione. Cercherò di tenermi quanto più vicino possibile agli interessi del nostro sito, poiché la quantità di musica ascoltata in questi tre giorni è stata veramente impressionante e credo sia impossibile darne un resoconto completo in ogni parte.

2 Ottobre – Si Fa Subito Sul Serio


Song Stage 14:30 - Evocation [招魂] (Hong Kong – Death Metal)
Dopo la consueta fila lunghissima del primo giorno e il montaggio della tenda (durante i quali mi perdo gli Ego Fall), finalmente riesco a entrare e a dirigermi subito verso uno dei due palchi principali, il Song Stage, per vedere uno dei nomi più "aristocraticamente" rilevanti del festival: gli Evocation da Hong Kong. Il quintetto formato nel 2002 non si perde in fronzoli e, nella surreale e grigia atmosfera del primo giorno, devasta tutto nella mezz'ora a sua disposizione. Una delle particolarità di questa band fortemente ispirata alla cattiveria dei Behemoth sono i testi in cantonese: decisamente tra i migliori nomi metal della rassegna, potete trovarli anche su Soundcloud.


Tang Stage 16:00 – SUBS (Cina – Indie-Punk-Noise Rock)
Delusi dalla loro performance mutilata al Midi di maggio, stavolta i SUBS sono il piatto forte del pomeriggio e infiammano la discreta folla radunatasi davanti al palco. Con un nuovo batterista dietro le pelli, il trio capitanato da Kang Mao snocciola quaranta minuti di rock intenso, prepara la folla alle band della serata e si rifà ampiamente della prestazione incompleta della primavera.

Song Stage 18:00 – Ordnance [军械所] (Cina – Thrash metal-Crossover)
Dopo il cambio d'abito per affrontare il discreto vento della sera, torno al Song Stage per assistere all'esibizione degli Ordnance, uno dei gruppi storici del thrash metal locale. Formati nel 1999, i cinque non rientrano esattamente nelle mie corde musicali, ma devo dire che la loro performance è stata molto coinvolgente e ha scatenato più di un momento di mosh. Bisogna aggiungere che la partecipazione del pubblico è stata sempre molto attiva nell'arco dei tre giorni, con circle pit, wall of death, tanti momenti di crowd surfing (che qui sembra essere ancora di gran moda) eccetera. Ecco il loro Myspace.


Ming Stage 19:40 – Nine Treasures [九宝] (Cina – Folk Metal)
Ecco uno dei nomi che ero più curioso di (ri)vedere, dopo l'eccezionale prestazione pomeridiana del Midi di Pechino. I Nine Treasures sono tra gli esponenti più interessanti dell'ondata di gruppi provenienti dalla Mongolia Interna, e sono addirittura arrivati a suonare al Wacken Open Air di quest'estate. Hanno un album in cantiere che dovrebbe uscire in ottobre e hanno raccolto moltissimi pareri positivi sul loro lavoro molto personale e coinvolgente. La loro esibizione è stata stranamente "confinata" al palco dedicato al folk (non grandissimo) e il suonatore di balalaika non era presente per motivi di salute, ma i ragazzi non hanno sbagliato un colpo comunque. Uno dei migliori show del festival, durante il quale i mongoli hanno spiegato folk metal a molti che lo suonano anche da anni e anni. Anche loro sono molto attivi sui social network musicali internazionali, come Soundcloud.

20:40 Song Stage – Suffocated [窒息] (Cina – Death-Thrash Metal)
Dopo lo storico ritorno sul palco della band tutta al femminile Cobra [眼镜蛇], rock molto all'avanguardia per la scena cinese degli anni '90 (anche se forse un po' "innocuo" al giorno d'oggi), è il momento di altre mazzate con i Suffocated. Liu Zheng e i suoi mettono lì la canonica dose di violenza che portano sui palchi da ormai più di quindici anni: ancora una dimostrazione di come in Cina, a livello di festival, il death metal (per non parlare del nu metal) generalmente tiri ancora più del black, anche se forse è in quest'ultimo che la Cina sta producendo le cose più interessanti di recente.


22:00 Song Stage – Twisted Machine [扭曲机器] (Cina – Nu Metal)
I soliti Miserable Faith [痛仰] sono stati protagonisti dell'ennesima buona prova sul Tang Stage, proponendo i loro classici davanti a una platea molto gremita, e preparano il numeroso pubblico ad accogliere uno dei nomi più grossi della scena cinese sul Song Stage: i Twisted Machine. Me li ero persi alla data di Pechino perché ero troppo stanco la prima sera, quindi ci tenevo particolarmente a recuperarli. Nonostante io non ascolti più nu metal con frequenza (si tratta comunque di un genere che in Europa è abbastanza sparito nell'ultima decina d'anni), devo ammettere che questo gruppo formato nel 1998 ci sa davvero fare in sede live. L'ambiente nu metal è molto affollato in Cina e tanti gruppi sono abbastanza generici (come i Monkey Legion visti nel pomeriggio), i Twisted Machine, però, nella quarantina di minuti di esibizione, hanno spiegato perché restano comunque il nome di punta dell'intero movimento e, a mio avviso, una delle poche cose nu metal degne di essere ascoltate al di fuori dei soliti nomi. Qui il loro Myspace.


3 ottobre – Il Nuovo Rock Cinese


13:30 Song Stage – Eternal Wings [永恒之翼] (Cina – Melodic Black Metal)
Dopo le canoniche e complesse operazioni di lavaggio e cambio abiti a un festival, ecco che inizia la seconda giornata con i bravi Steely Heart e il loro rock elettronico sul Tang Stage. La seconda band di giornata sono gli Eternal Wings, quintetto di ispirazione black che si presenta sul palco con tanto di facepaint e non tarda a regalare tanti bei momenti. Molto impegno nel promuovere l'EP uscito quest'anno, ottimo l'apporto del pubblico e una giovane band da seguire nel futuro.


14:30 Song Stage – Anthelion [幻日] (Taiwan – Symphonic Black Metal)
Ci mettono un po' a completare il soundcheck, ma gli Anthelion ci credono tantissimo, eccoli salire sul palco in tenuta a metà tra il black metal e il visual kei (notevoli i capelli del batterista), con i video delle grafiche e delle foto del gruppo sul grande schermo. Devo ammettere che mi aspettavo una performance abbastanza generica, visto il mio rapporto non strettissimo con il black di stampo sinfonico, invece i taiwanesi mi hanno piacevolmente sorpreso e sono stati tra le band metal di cui conservo un ricordo migliore al festival. Anche qui grossa partecipazione del pubblico, mentre il gruppo ha pescato sapientemente dal suo repertorio, alternando i pezzi più pestati a quelli più melodici. Questo il loro Myspace.

16:00 Tang Stage – Carsick Cars (Cina – Indie-Noise Rock)
La seconda giornata prosegue all'insegna delle nuove band del panorama cinese, e il trio originario di Pechino è tra i nomi più in vista della scena dalla seconda metà degli anni '00. I Carsick Cars pescano praticamente da ogni dove, Sonic Youth su tutti, e dimostrano perché si parla così tanto di loro negli ambienti rock cinesi. Il loro ultimo LP "You Can Listen, You Can Talk" è datato 2009 e c'è grande attesa per il nuovo lavoro "3" che uscirà a fine ottobre, questo concerto era infatti parte del tour che li porterà anche a suonare a Parigi a metà mese.

19:00 Zhanguo Stage – Residence A [A公馆] (Cina – Indie-Alternative Rock)
A seguire le prestazioni solide di altri due grandi nomi del nu metal locale (Yaksa e Tomahawk), poi mi dirigo verso uno dei palchi minori per vedere un'altra delle nuove band rock in ascesa in Cina. Un episodio curioso sui Residence A è che il chitarrista Zhao Zhao ha imparato a suonare da mancino dopo un incidente alla mano sinistra che gli ha impedito di muovere le dita sulla tastiera. Il quartetto si è formato nel 2008 a Pechino e ha uno stile musicale di forte ispirazione britannica, pur restando "fedele alla linea" del rock cinese che preferisce in genere i testi nella lingua madre. Anche loro hanno avuto una certa risonanza e visibilità internazionale attraverso i social network, come Bandcamp.

21:20 Tang Stage – Escape Plan [逃跑计划] (Cina – Indie Pop-Rock)
Una rapida occhiata al gruppo deathcore di Hong Kong Massacre Of Mothman, prima di andare al Tang Stage. Il nome grosso di oggi è quello probabilmente più popolare della Cina continentale: gli Escape Plan. Non ero riuscito a vederli bene alla data di Pechino, anche per via della folla impressionante, pure stavolta Mao Chuan e compagni radunano a occhio il pubblico più numeroso del festival, ma in uno spazio più vasto in questo caso. I quattro si destreggiano tra melodie di tastiera, chitarra e cori con il pubblico, fino a quella che è probabilmente La ballad romantica per eccellenza degli ultimi anni in Cina, "夜空中最亮的星" ("The Brightest Star In The Night Sky"). La fila per gli autografi e le foto dopo il loro concerto era lunghissima, e credo che sia finita solo verso l'una o giù di lì.

22:20 Zhanguo Stage – Spring And Autumn [春秋] (Cina – Prog-Folk Metal)
Chiudo la breve parentesi strappalacrime tornando su lidi più vicini alle competenze di Aristocrazia con gli Spring And Autumn. Il gruppo nasce durante gli anni '90 dalla mente di Kaiser Kuo, già chitarrista storico dei Tang Dynasty, in genere citati come prima band metal in Cina nei tardi anni '80. Si tratta di una delle poche formazioni metal del festival che usano il cantato pulito (Liu Bin alla voce e alla chitarra ritmica), nonché una di quelle che fanno maggior uso di citazioni e storie tratte dalla tradizione cinese. Sono contento di aver visto dal vivo questo pezzetto di storia, pur non essendo un grandissimo fan del prog metal, e mi sembra un ottimo modo di chiudere la seconda giornata.


4 ottobre – Chiudiamo La Baracca

14:00 Tang Stage – King Ly Chee [荔枝王] (Hong Kong – Hardcore Punk)
Inizia con un'interessante mangiata internazionale l'ultimo giorno di festival, prima di tornare all'area palchi per uno dei gruppi forse più intensi della manifestazione. I King Ly Chee ci dicono chiaramente che "a Hong Kong c'è l'hardcore!" e per trenta minuti spadroneggiano sul Tang Stage tra circle pit, hardcore moshing e così via. Devo dire che faccio fatica ad ascoltare più di venti o trenta minuti di questo tipo di proposta, e fortunatamente non è durata oltre.

17:20 Zhanguo Stage – The Samans [萨满] (Cina – Industrial-Gothic Metal)
Il pomeriggio scorre abbastanza liscio, con il picco della prestazione della band reggae-rock Longshendao [龙神道] davanti a una grossa folla danzante, quando i Samans hanno il compito di accogliere il primo calare della sera. I sei sono una presenza abbastanza unica all'interno del festival, con il loro background industrial e una presenza scenica di chiara ispirazione "europea". Arrivo a concerto già iniziato, ma conservo un bel ricordo del loro show coinvolgente, purtroppo poco pubblicizzato rispetto ai nomi che erano sugli altri palchi.


18:00 Song Stage – Nova Heart (Cina – Elettronica)
Eccoci a uno dei grossi nomi del venerdì, già "showstealer" del Midi di Pechino: i Nova Heart. La band capitanata da Helen Feng passa in rassegna il suo repertorio in crescita che spazia dal trip-hop all'elettronica marcatamente da ballo. Un gruppo eccezionale in sede live, cui la frontwoman aggiunge quel tocco di personalità in più. Da vedere e rivedere, uno dei casi in cui quaranta minuti mi sono sembrati pochi. Sono in attesa del loro nuovo lavoro, è possibile seguirli anche su Bandcamp.

19:00 Zhanguo Stage – 101A (Giappone – Indie-Noise-Shoegaze)
È quindi il turno di uno dei gruppi stranieri ospiti al Midi, gli 101A sono un trio che attraversa varie influenze, alla maniera di molti loro connazionali difficili da inquadrare in una sola area. Il gruppo non è niente di particolarmente memorabile in sé, tuttavia merita una menzione d'onore per tutte le sfighe che gli sono capitate durante l'esibizione: tra cavi rotti, equalizzazioni rivedibili e pedali con poco spirito di collaborazione. Molto attenti al rapporto con il pubblico però, la cantante e chitarrista Noah tenta di comunicare in cinese e riesce ad attirare le simpatie dei presenti. Il concerto è stato tutto sommato godibile, a parte i problemi tecnici. Questo il loro Myspace.


21:00 Han Stage – Cold Fairyland [冷酷仙境] (Cina – Progressive Folk Rock)
Ammetto che non mi aspettavo che il punk rock di ispirazione irlandese alla Dropkick Murphys fosse arrivato anche in Cina, ma gli SMZB [生命之饼] mi dimostrano il contrario. Dopo il loro show sul Tang Stage a suon di cornamuse e cori con il pubblico, giunge il momento di chiudere i giochi con il botto. Sul palco dedicato all'opera cinese e ai progetti più insoliti, ecco che arriva una delle band più rappresentative dell'intero movimento rock cinese. I Cold Fairyland si sono formati a Shanghai e sono un sestetto dalle molteplici influenze, la frontwoman Lin Di è nota per le sue doti canore e di suonatrice di pipa [琵琶] e tutti i membri sono tecnicamente estremamente dotati. Il concerto inizia in maniera piuttosto sobria, con il pubblico seduto sulle sedie come a teatro, salvo finire con tutti in piedi e vicino al palco per la parte finale, richiedendo a gran voce un bis che il gruppo non si lascia scappare. Nella cinquantina di minuti complessiva, i Cold Fairyland esplorano principalmente la faccia più rock della loro proposta e spiegano musica ai presenti, rappresentando il culmine ideale della manifestazione, pur non essendo l'ultima band a esibirsi.

L'oretta finale passa rimbalzando tra i vari palchi alla ricerca di qualcosa di interessante, riesco a vedere le ultime battute del concerto dei Narakam [冥界] (storica band death metal formata nella prima metà degli anni '90) e qualcosa della band hardcore-thrash Demerit [过失]. Entrambe prove apprezzabili, ma dopo quello che hanno messo su i Cold Fairyland, più o meno qualsiasi cosa sarebbe sbiadita al confronto.

Il giorno dopo è il momento di levare le tende e tornare nell'affollato centro della città, scambiando qualche chiacchiera con altri campeggiatori di ritorno alle rispettive città della Cina. Un'altra grande esperienza, e tante nuove band da approfondire e seguire in questa scena immensa e in costante sviluppo che è la musica cinese.

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