domenica 9 settembre 2012

GEMMA RAY - Fire Island

Informazioni
Gruppo: Gemma Ray
Titolo: Fire Island
Anno: 2012
Provenienza: Germania
Etichetta: Bronze Rat Records
Contatti: facebook.com/gemmaraymusic
Autore: Mourning

Tracklist
1. Alight! Alive!
2. Put Your Brain In Gear
3. Runaway
4. Trou De Loup
5. Firehouse
6. Flood And A Fire
7. Make It Happen
8. Rescue Me
9. They All I Wanted A Slice
10. I Can See You
11. Bring Ring Ring Yeah
12. Here Comes The Light
13. How Do I Get To Carnagie Hall [cover Sparks]
14. Eaten By Monster Of Love [cover Sparks]

DURATA: 48:33

Il pop al contrario di quanto si pensi non è sempre stato un genere brutto e stereotipato come quello odierno, pensate che in passato furono i Beatles a essere definiti in tal maniera: vogliamo paragonare la qualità dei baronetti di Londra con quella di un Meneguzzi o un Tiziano Ferro qualsiasi? Che il mercato italiano non faccia testo lo sappiamo e se ancora all'interno della melma qualcuno galleggiasse ci riferiremmo a una Elisa che potrebbe essere la fortuna di qualsiasi casa discografica se mettesse l'italiano in disparte privilegiando l'inglese, una scelta commerciale ma alla ragazza le doti non mancano, come non mancavano al tempo all'esordiente L'Aura, caduta nel trabocchetto della vendita e oggi snaturatasi sino a divenire quello che si può definire un prodotto di plastica. E allora ci tocca guardare spesso e volentieri al di fuori dei nostri confini.
Lana Del Rey e le stranezze delle finnica Kerli potrebbero essere due esempi di come l'ambito all'estero assuma una piega diversa e più interessante, a queste potrei aggiungere la tedesca Gemma Del Ray, artista arrivata in soli cinque anni alla pubblicazione del suo quarto album, "Fire Island", nel quale ancora una volta rimarca come comporre canzoni orecchiabili e dolci non voglia dire per forza di cose dare vita a mostruosità discografiche.
Il sound è fuori dal tempo, l'artista si divincola fra episodi dalle strutture che riportano alla mente i gruppi femminili degli inizi degli anni '50 e '60, tratti folk e accenni di surf music e blues, inserendoli in una intelaiatura inconfondibilmente "pop", dalla facile presa e dal carattere mansueto e cullante. Il lavoro in certi momenti sembra muoversi in campo quasi cinematografico, facendo respirare atmosfere noir.
"Make It Happen" è affascinante con quelle reminiscenze psichedeliche che l'attraversano sprigionando emozioni libere e fluttuanti; "Alight! Alive!" possiede un ritornello candido e coinvolgente, mentre la easy listening "Trou De Loup" si dirige in territori esotici, anticipata peraltro da una "Runaway" perfetta in qualità di singolo.
Sì lo so che vado avanti e indietro a saltelli ma è ciò che ho fatto anche ascoltando "Fire Island". È strano, però ogni tanto arrivato ad esempio alla surreale "Rescue Me", tornavo sui miei passi e rimettevo su la più eterea "Firehouse". Tutto è così naturale, fluido, i pezzi nell'insieme quanto singolarmente possiedono quell'appeal che permette loro di farsi gustare di passaggio in passaggio, vale per la drammatica "Flood And A Fire" come per l'incantata "Rescue Me", l'uso del theremin dona quel tocco sci-fi surrealistico, così come per la magnetica "They All I Wanted A Slice" e la rammaricata "I Can See You".
La dimensione intima e confortevolmente addobbata di sensazioni di "Fire Island" meriterebbe un locale altrettanto intimo che lo ponesse a stretto contatto con il pubblico, è un disco che live renderebbe di certo.
Un brano quale "Bring Ring Ring Yeah" infine è solo l'ennesima di una lunga lista di conferme precedentemente ricevute, con la conclusione di questa fuga piacevole dalle classifiche affidata a "Here Comes The Light".
Capitolo cover: "How Do I Get To Carnagie Hall" e "Eaten By Monster Of Love" degli Sparks non sono semplicemente rivisitate e interpretate, prendono proprio la forma di una composizione alla Gemma Ray, c'è infatti quella sua imprevedibile naturalezza che aspetta solo i riconoscimenti del grande pubblico dormiente.
Il platter è ormai finito da tempo, Feist, Chris Isaak , Bjork o il più classico Tom Waits, cosa infilo nel lettore? Per ora mi concedo un altro "ballo" sulle note di "Fire Island", esperienza che consiglio di fare anche a voi, dopo si vedrà...

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