domenica 16 settembre 2012

COVEN - Worship New Gods


Informazioni
Gruppo: Coven
Titolo: Worship New Gods
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Shadow Kingdom Records
Contatti: facebook.com/coventhirteen
Autore: Mourning

Tracklist
1. Riddle Of Steel
2. Wicked Day
3. Ruler
4. Kiss Me With Blood
5. Burial Ground
6. General's Eye
7. Jail House
8. Threshold Of The New
9. Loki

DURATA: 42:26

Quante chicche sono state sepolte dal tempo? Quanti dischi di valore sono stati affossati da una distribuzione ridicola o dalla poca considerazione ottenuta al tempo? Tanti, forse troppi.
Per fortuna esistono delle label che al pari di provetti archeologi vanno alla ricerca del passato scovandone i "reperti" più interessanti, la statunitense Shadow Kingdom Records è da annoverare fra queste.
I Coven, a discapito di un monicker altisonante e notissimo ai più per aver regalato perle di occult rock con la "strega" Jinx alla voce, suonavano, o meglio suoneranno dato che a quanto pare si sono riuniti senza cambi nella line-up originale (composta da David Landrum alla voce, Todd Kreda alla chitarra, Brian McGuckin alla batteria e Roger Cyrkiel al basso e alle tastiere), metal d'estrazione primordiale che univa le più classiche influenze N.W.O.B.H.M., pensate a Witchfinder General, Pagan Altar e Pentagram quindi l'heavy doom per eccellenza, che si amalgama con l'epic di Cirith Ungol e Manilla Road con qualche sprazzo di Celtic Frost, ascoltate "Burial Ground", per impreziosire il tutto.
Sono trascorsi ben venticinque anni da quando "Worship New Gods" venne pubblicato, era il 1987 e fu rilasciato in una serie limitata di copie in vinile, poi a quanto pare venne immesso sul mercato un bootleg della greca Hot Metal Records e finalmente ora gli viene data nuova vita in versione cd. Nulla però è stato alterato, a cominciare dal sound che rimane imperfetto e vivo con i volumi non sempre precisi che si fanno notare ma che al tempo stesso instaurano con l'ascoltatore quel feeling puro e genuino univocamente rintracciabile nelle prestazioni non ancora studiate a tavolino.
La tracklist offre sussulti seventies e scanalature sabbathiane nell'opener "Riddle Of Steel", innesca una forma riottosa riconducibile a un'attitudine punk in "Ruler", schiera i pezzi della scacchiera a mo' di legione pronta a battagliare in "Burial Ground", arrivando alla conclusione con l'altalenante e darke "Loki" nella quale la già traballante e a tratti sgraziata prestazione vocale di Landrum viene messa a dura prova e chiude con un tocco "freak" il platter.
È innegabile che gli aspetti legati alle defezioni strumentali e vocali rimarchino quanto "Worship New Gods" sia sincero e interpretato con reale passione, privo di sovrastrutture eppure piacevole e grintoso, per intenderci il fattore che manca nella maggior parte di album pubblicati da label odierne o cosiddette "grandi", la passione, è chiaramente recepibile nelle tracce.
È anacronistico avvalorare e supportare lavori simili? Assolutamente no, il metal che ha fornito le basi per la crescita di un mondo divenuto ormai gigantesco necessita d'esser riscoperto anche tramite operazioni di questo tipo, consiglio pertanto agli appassionati del panorama classico di accaparrarsi una copia di "Worship New Gods" attendendo il rientro in pista dei Coven con un album nuovo di pacca.

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