lunedì 10 settembre 2012

ADRIFT FOR DAYS - Come Midnight...


Informazioni
Gruppo: Adrift For Days
Titolo: Come Midnight...
Anno: 2012
Provenienza: Australia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/adriftfordays
Autore: Mourning

Tracklist
1. I. A Premonition II. Void III. The Aftermath
2. Gravity Well
3. House Of Cards
4. The Stonebreaker
5. Back Of The Beyond
6. Eyes That Look Down From Above

DURATA: 01:10:54

Gli australiani Adrift For Days li avevamo adocchiati e recensiti due anni fa, all'epoca avevano da poco rilasciato il debutto "The Lunar Maria", una fra le migliori release autoprodotte del 2010 e li ritroviamo adesso con "Come Midnight...", sarà cambiato qualcosa? Che direzione avranno intrapreso? Come in passato ci troviamo dinanzi a un album mastodontico, sei brani per oltre settanta minuti di musica che attingono da svariate correnti: doom, sludge, post, psych, vibrazioni blues proseguono il loro combinarsi e modellarsi su basi per lo più estese.
L'unica eccezione è rappresentata dalla sola "The Stonebreaker" che scende notevolmente al di sotto della durata media con i suoi neanche quattro minuti, che propagano suoni distorti ed eterei, sognanti quanto opprimenti.
I monicker ai quali far riferimento sono fra i più disparati, dagli Om ai Down, dai Neurosis ai Cough, da Jimi Hendrix ai Melvins attingendo qua e là da Pink Floyd, Earth ed Electric Wizard, in pratica la sostanza allucinogena della quale è dotato questo nuovo platter è ancora più densa, corposa e instabile, aggettivo quest'ultimo da interpretare in maniera positiva.
È un disperdersi oceanico, un andare alla deriva infinito ciò che le tracce creano nel concatenarsi di riff e ritmiche capaci di sconvolgere la mente sia per la pressione alla quale viene sottoposta, sia per l'elevata quantità di stupefacenti scappatoie oniriche che le vengono messe a disposizione.
Ora più che in altre circostanze il nome della band s'incarna a pieno titolo in ogni ricircolo atmosferico, in ogni movenza "rumorosa" che dipinge scenari estranianti, la componente "drone" seppur non ossessiva è caratteristica importante della dimensione notturna viva e frequentemente in contraddizione d'aspetto di "Come Midnight...".
Contraddizione, sì, è probabilmente il termine più indicato per rappresentare quello in cui si potrebbe cadere facendo ascoltare il disco in questione a due elementi differenti, è innegabile che le sue fasi apatiche contrastate dai mutamenti in crescendo di peso e profondità possano conquistare, affascinare e rilassare come portare dietro sè una scia massiccia d'angoscia, solitudine e inquietudine, è quindi una prova dai risvolti molteplici che si affanna talmente tanto nell'esaltare uno stato d'animo da riuscire inconsciamente a esprimersi prismaticamente in più modalità.
Un track by track per un lavoro simile lo ritengo tempo perso, non per il numero esiguo di canzoni racchiuse bensì per la complessità e l'importanza d'impattare con un ascolto così impegnativo fruendone con costanza e in unica soluzione, è l'unica modo che ritengo realmente utile per avere un totale accesso alle varie chiavi di lettura e alle multiple sfaccettature di un "Come Midnight..." che è a tutti gli effetti un'opera d'arte.
A fine "on air" si ha la stessa sensazione di "pieno" che "The Lunar Maria" lasciava, quella soddisfazione che un banchetto da gran serata di gala può far provare se "corretto" con scaglie di inebrianti stupefacenti naturali, una forma di libertà che corre sul filo del rasoio, pronta a essere messa in discussione sotto un cielo che alterna sprazzi di stellato a grigiori estemporanei, lo sciamanesimo doorsiano è a loro disposizione e ne fanno buon uso, ve ne accorgerete.
Strumentalmente il livello di composizione e di sviluppo degli episodi ha subito un innalzamento qualitativo al cospetto del già pregevole lavoro svolto nel debut, si percepiscono una coesione e una immediatezza nell'affrontare i cambi ambientali e sonori che permettono all'ascoltatore di percepirne senza dubbio la matrice ma al tempo stesso lo invita a fiondarvisi dentro per scoprirne le peculiarità.
Lo stesso discorso vale per la prestazione del cantato di Mick più ricco ed elaborato, il singer si diletta a percorrere sentieri lastricati d'emozioni di decadi diverse partendo e non dimenticando mai la lezione dei grandi degli anni Settanta sino a virare in zone estreme odierne, a voi capire quali possano essere i riferimenti dai quali abbia potuto trarre spunto, ormai sono stati pienamente assimilati.
Cos'è "Come Midnight..."? Un lungo e interminabile viaggio? E se fossero mille viaggi all'interno di uno solo? Tocca comprare l'album, inserirlo nel lettore e macinarlo, dopo ore e ore, passaggio su passaggio vi renderete conto del perché gli Adrift For Days siano una band sensazionale e chissà come sarebbe poterne apprezzare un'esibizione "on stage", purtroppo l'Australia è tremendamente fuori portata per adesso e mi accontento di premere di nuovo il tasto "play", mi fate compagnia?

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