lunedì 27 agosto 2012

BLEND71

Informazioni
Autore: Mourning

Formazione
Carlo - Chitarra
Pat - Basso
Ciny - Voce
Wiz - Batteria
Warren - Chitarra


In compagnia di Ciny, cantante dei Blend71, scopriremo parte della loro realtà, li abbiamo incrociati in occasione della recensione di "Signs" e a quanto sembra adesso qualcosa di nuovo bolle in pentola, vediamo cos'ha da dirci.

Ciao Ciny, benvenuta sul nostro sito, evito i convenevoli e iniziamo subito a parlare dei Blend71, raccontaci un po' della vostra storia, come nascono, chi sono i componenti e tutto ciò che ritieni utile per inquadrare ciò che siete.

Ciny: Ciao Gabriele e, innanzitutto, grazie per lo spazio che ci dedichi sulla vostro webzine. Dunque siamo una band della svizzera italiana nata nel 2004. Alle chitarre abbiamo Warren & Carlo, al basso Pat, Wiz alla batteria e la sottoscritta alla voce. Dopo un lungo percorso evolutivo, musicale ma anche delle persone e delle personalità che costituiscono ogni singolo componente del gruppo, abbiamo trovato il nostro sound in ambito alternative-metal-crossover.


Com'è cambiata la band dall'uscita di "Signs" a oggi? Sono trascorsi quattro anni, giusto? È ancora quel sound a cavallo fra l'alternative/nu metal e il grunge che vi caratterizza o nella crescita che state portando avanti si è "intromesso" qualcos'altro ad arricchire il bagaglio?

Ciny: Da "Signs", uscito a fine dicembre 2008, direi che la band è cresciuta, maturata. A differenza di "Signs", appunto, il nuovo album "Inside Your Cage" è sicuramente più massiccio e graffiante con una direzione più lineare e decisa... da ascoltare e comprare... anzi, da comprare a scatola chiusa! [ride]


"Signs" possiede qualche difetto ma è un disco godibilissimo, come ci si districa all'interno di un settore musicale che ha dei cardini e dei paletti difficili da disporre in maniera differente a ciò che si è ascoltato sinora?

Ciny: Sento spesso parlare di originalità, ma sinceramente negli ultimi quindici o venti anni (e forse non solo) non mi sembra sia uscito niente di così innovativo. Penso che lo scopo primario di un musicista sia quello di comporre e suonare ciò che gli piace cercando nell'anima le proprie emozioni da trasmettere a chi lo ascolterà, non importa da dove vengano le sue influenze... Prova un po' a chiederlo al grandissimo Jimmy Page!


Qual è stata la soddisfazione più grande che avete ricevuto da quell'album? Adesso a distanza di tempo come lo giudichi? Lo riproporresti nella stessa identica maniera?

Ciny: Una delle soddisfazioni più grandi di "Signs" è stata aver avuto la possibilità di esibirci sul palco della Mycokemusic a uno dei più prestigiosi festival svizzeri, il Greenfield Festival di Interlaken in giugno 2009. In quell’edizione partecipavano band quali Korn, Slipknot, Faith No More, Soulfly, Social Distortion, Guano Apes... e credimi, essere lì a suonare la nostra musica a pochi metri dal mainstage è stata un'emozione grandissima! Poi c'è stata l’avventura oltremanica del mini tour di maggio dell'anno scorso. I Blend71 al completo, su di un furgoncino diretti in Gran Bretagna.. ma ci vedi? [ride]


Il rock/metal female-fronted è sempre fra i più "amati/criticati", il ruolo della donna dietro al microfono o vien preso sottogamba, o esaltato all'inverosimile, perché pensi esistano questi squilibri? E soprattutto credi che l'avvenenza abbia in alcuni casi sostituito la reale qualità della quale la musica avrebbe bisogno? Parlo della capacità di emozionare cantando ovviamente.

Ciny: Personalmente non sono una di quelle "girl" che stanno davanti allo specchio ore e ore prima di salire su un palco... e credimi l'ho visto fare! Però sicuramente chi ha un portamento e una presenza da "belloccia" può vedere aprirsi diverse porte... ma non sempre la vista va d'accordo con l'udito! O mi sbaglio? Per una female-fronted di una rock band trovare rispetto e gradimento in una scena prevalentemente maschile non è per niente facile, bisogna avere una forte personalità e un carattere decisamente "macho"!


Qual è il tuo pensiero sulla scena musicale attuale? Quali sono gli act che ritieni più validi e quali possono divenire eredi dei grandi che fra un po' andranno in pensione?

Ciny: Ci sono molte realtà di valore sulla scena attuale, forse troppe e tante solo di passaggio... Sinceramente non credo ci saranno gruppi che potranno prendere lo scettro di band quali Rolling Stones, Led Zeppelin, Pink Floyd, Nirvana o Pantera, giusto per citarne alcuni. Forse Eminem, Linkin Park, Foo Fighters, Korn e grupponi a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, ma alla velocità in cui cambiano le mode oggigiorno la vedo dura.


Cos'è la musica per te? Come cantante, ascoltatrice, in qualità di persona che compra dischi, come la vivi? Come t'aiuta a vivere?

Ciny: Sembra la solita frase fatta e un po' sempliciotta, ma per me la musica è vita! Nascendo da una famiglia di musicisti non potevo non ereditare questa passione. La musica ha sempre fatto parte della mia vita, fin dalla più tenera età quando mia madre arpista soleva cullarmi suonando "Les Jeux Interdits". La musica è sempre stata, e penso lo resterà per sempre, una grande valvola di sfogo per chi la fa e per chi l’ascolta. Chi suona o canta ha questa irrefrenabile voglia di comunicare al mondo che ci sei e che hai qualcosa da dire. Ah no, non potrei vivere senza!


Ci sono tue colleghe con le quali ti piacerebbe collaborare magari in un'ospitata sul nuovo disco?

Ciny: Assolutamente sì! A differenza di tante front-women, a me non dispiace cantare in una serata che ospita altre band capitanate da donne. Ritengo che non ci debba essere nessun tipo di gelosia tra di noi. Ognuna ha la sua personale bellezza e talento no? Comunque penso che se dovessi scegliere per una collaborazione, sicuramente chiamerei Shamaya, la cantante degli Otep, e andrei a prenderla negli States anche a nuoto! È bellissima e bravissima!


A proposito di nuovo album, cosa ci puoi dire di "Inside Your Cage"?

Ciny: "Inside Your Cage" è ufficialmente uscito il 16 giugno 2012. Abbiamo cominciato a comporre d’istinto le nuove tracce in modo naturale e spontaneo con l'intento di seguire una strada ben delineata. Infatti alcune tracce forse troppo legate a "Signs" sono poi state tagliate. L'album rappresenta una ricerca di sonorità maturata in più anni, una voglia di esprimere il nostro punto di vista in modo più marcato con dei testi ricercati e con un forte significato. Alcuni testi infatti sono anche intimisti e contengono messaggi che vengono direttamente dall’anima e da un mio periodo di transizione.


Avete mantenuto un'attività live costante in questi anni? C'è stata un'esibizione che vi ha lasciato un ricordo particolare?

Ciny: Abbiamo suonato parecchio in questi anni ma non quanto avremmo voluto, sicuramente in futuro cercheremo di organizzarci in modo diverso per avere molte più date e anche più mirate. Come già detto precedentemente, una delle esibizioni che ci ha lasciato un ricordo particolare è stata sicuramente quella al Greenfield Festival. Mezz’ora di puro "power blendiano" suonato quasi in apnea con un tasso adrenalinico non indifferente!


Aneddoti, fuori programma e imprevisti nelle prove su palco?

Ciny: Eccome! Potrei stare qui tutto il giorno a raccontarne, ma sicuramente uno dei più interessanti è quello successo in occasione del nostro mini tour di presentazione in Germania e Svizzera dell’EP "Blend71" nel 2006. Dopo una partenza alquanto rocambolesca, ritardata dalla "fuga" della mia gatta che non voleva più rientrare in casa, siamo arrivati a Costanza, la prima tappa del tour con un mostruoso ritardo. Alla fine del soundcheck visto il poco tempo per andare a mangiare al ristorante, sono state ordinate delle pizze... oserei aggiungere oscene! L'impasto era fatto con della pasta sfoglia e la salsa di pomodoro era piccantissima. Sarà stata l’agitazione della prima serata, il nervosismo generale, ma ci siamo trovati tutti al gabinetto a pochi minuti dall'inizio del concerto; la sottoscritta in particolare! Basta se ti dico che un set di un'ora di concerto è stato suonato in meno di quarantacinque minuti sotto gli occhi/orecchie di un pubblico alquanto scioccato?


Com'è la situazione locali/serate in Svizzera?

Ciny: La situazione varia molto da regione a regione, nella nostra Svizzera Italiana noi come Blend71 non possiamo lamentarci, nonostante i pochi locali a disposizione abbiamo avuto la possibilità di suonare ovunque, diverse volte e anche a diversi open-air locali. Per quanto riguarda le altre regioni, locali e manifestazioni sono decisamente in aumento, ma trovare spazio per esibirsi live non è così facile.


Chi è e cosa fa Ciny al di fuori dei Blend71?

Ciny: Ciny salta da un palco all’altro passando per una vita "normale", come piace definirmi un mio amico giornalista... e per un verso ha ragione. A parte un lavoro in un ufficio a Lugano (che durerà ancora per poco, visto che prossimamente la mia carriera prenderà altre vie decisamente meno formali), frequento una scuola artistica dove sono al terzo anno di teatro e teatro musical.


Altre passioni, hobby, sport?

Ciny: Sport molto poco, sono un vero disastro! Proprio non ho il tempo materiale per seguire una precisa disciplina, anche se mi piace andare a correre appena posso in mezzo alla natura, soprattutto nei boschi dietro casa mia. In compenso però faccio molto movimento soprattutto con la classe di musical e di teatro, come già accennato, le mie grandi passioni fuori dalla band.


Hai a disposizione un budget illimitato per produrre un disco dei Blend71, a chi ti rivolgeresti? Che tipo di tour a supporto organizzeresti e quali band vorresti sul palco con te nelle date più importanti?

Ciny: A questa domanda ho fatto intervenire Warren che è decisamente più al corrente e preciso di me in queste cose.

Warren: Se proprio proprio non avessi limiti di budget, come produttore prenderei Butch Vig e Dave Grohl e affiderei il mix al grandissimo Andy Wallace, il master direi Ted Jensen e per dare un bel vestito affiderei il design a Derek Hess. Dunque, chi ci finanzia adesso?


Quali sono: il primo disco che hai ascoltato, il primo e l'ultimo che hai comprato e quello che ti ha cambiato la vita.

Ciny: Il mio primo disco che ho ascoltato in assoluto è stato un 45 giri di Elvis Presley che mia madre custodiva gelosamente. Mi ricordo che ero una bimbetta e mi affascinava vedere quel disco nero girare nel giradischi che suonava "Are You Lonesome Tonight". Ascoltavo affascinata quella voce così calda e sensuale... da innamorarsene! Il primo disco acquistato invece è stato "She's So Unusual" di Cyndi Lauper con l'inno degli anni ’80 "Girls Just Want To Have Fun". Adoravo quella pazza ragazza dal look anticonformista e molto punk, con quella voce così particolare, potente ma anche melodica e graffiante al momento giusto. Penso che sia partita da lì la mia voglia di fare la cantante. Mentre l’ultimo appena preso è un limited edition album di una cantante americana con una voce pazzesca molto somigliante a quella di Janis Joplin; lei si chiama Beth Hart e l'album è "My California", se ti capita l'occasione ascolta la traccia numero dodici "Oh Me Oh My"... un'interpretazione da paura! Di dischi che mi hanno cambiato la vita e il mio modo di vedere la musica ne ho tantissimi, ma citerei il primissimo di Sinéad O’Connor "The Lion And The Cobra", "Sinner" dei Drowning Pool, con la voce del grande Dave Williams, "Issues" dei Korn e "The Great Divide" di Scott Stapp.


E anche stavolta sono arrivato alla fine, grazie per aver trascorso un po' del tuo tempo in nostra compagnia, ti lascio ancora una volta la parola per dire ciò che vuoi a conclusione dell'intervista...

Ciny: Ancora un grazie a te e alla redazione di Aristocrazia Webzine per il tempo e lo spazio a me concessi. Saluto i vostri lettori musicisti e non e tutte le persone che credono in noi e concludo dicendo di supportare la musica underground e soprattutto venite ai concerti! Andiamoci tutti e divertiamoci! Un abbraccio rock .

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