venerdì 6 aprile 2012

D.HATE - Game With Ghosts

Informazioni
Gruppo: D. Hate
Titolo: Game With Ghosts
Anno: 2011
Provenienza: Ucraina
Etichetta: Metal Scrap Records
Contatti: myspace.com/d.hate
Autore: Mourning

Tracklist
1. Ghost
2. Men’s Song
3. Live...
4. For Sweetheart
5. Radio Hit
6. Mors
7. Boom

DURATA: 29:57

Il brutto di suonare thrash/groove? Essenzialmente non c'è nulla di veramente brutto nel genere, il problema è che questo micromondo, come del resto quello metalcore che in parte ne ha appreso alcune varianti, si è standardizzato per non dire cristallizzato.
Più si va avanti, più è facile poter asserire con franchezza "ascoltato un disco, ascoltati tutti", perché? Perché non sono tutti i Lamb Of God, non tutti hanno dietro al microfono un signore che fa di nome Randy Blithe capace di non far rimpiangere Phil Anselmo e il Robbie Flynn dei tempi andati (aggiungerei anche Franky De Smet Van Damme, cantante dei belgi Channel Zero, band fantastica dell'ambito sin troppo poco considerata nei Novanta), così come non è da tutti avere delle sezioni ritmiche come quella odiernamente in possesso della formazione di Richmond con Chris Adler a fare la differenza in un universo cresciuto sulle orme di Vinnie Paul, Chris Kontos e Dave McClain. La premessa era doverosa e probabilmente sarà più lunga della recensione stessa.
Una volta entrato in contatto con il disco degli ucraini D.Hate (la "D." sta per District) intitolato "Game With Ghosts" sono stato letteralmente inondato dai clichè: canonico nella forma, nella presentazione del riffato, nella maniera rocciosa e solida con la quale il drumming impatta mancando però assolutamente delle qualità dinamiche offerte da quei batteristi che si sono elevati proprio per la cifra stilistica superiore. Lo stesso discorso vale per l'esecuzione vocale sin troppo rigida e ostinata nel proporre per lo più un "ringhiare" che sul lungo andare aumenta quella sensazione d'attività monocorde che caratterizza i trenta minuti dell'album.
Viene quindi da chiedersi, a meno che non si sia un accanito sostenitore di tali sonorità, per quale motivo dovrei volutamente scegliere di metter su "Game With Ghost" al posto di un qualsiasi altro lavoro similare. È questo l'iceberg che si pone contro l'operato "meccanico" da operai meticolosi ma esageratamente racchiusi all'interno di cardini dai quali non riescono a uscire, a cosa serve quindi avere una prova strumentale discreta se manca l'anima?
Non mi sento di bocciare in toto ciò che i D.Hate hanno riversato in questa prima fatica, vale per loro come per tanti altri il fatto che non si possa campare di rendita sulle opere del passato, tocca mettere del proprio, dare alla musica un'impronta un minimo personale e se non vi si riesce, tentare almeno di approcciare il genere offrendo virate più decise, cambi di tempo, soluzioni vocali che provino a giostrare la violenza evitando la linearità. Per ora si è fermi alle basi e per prendere il volo ci vorrà tempo, dedizione e un po' d'inventiva, rimandati.

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