lunedì 5 settembre 2011

ODIO SU TELA - Il Quarto Giorno

Informazioni
Gruppo: Odio Su Tela
Titolo: Il Quarto Giorno
Anno: 2010
Provenienza: Italia
Etichetta: Copro Records
Contatti: www.odiosutela.com
Autore: Mourning

Tracklist
1. No Opportunity
2. Dieci Giorni Dopo
3. Hai Paura Di Me
4. A(f)fondo
5. Quarto Giorno
6. In Catene
7. Is Your Soul, In This Dirty Place
8. Altri Eroi
9. La Dolce Morte
10. Seven
11. L'Abbandono

DURATA: 41:00

Gli Odio Su Tela sono una formazione nostrana che dopo una dovuta gavetta, la pubblicazione di un ep e qualche esperimento strano, vedasi il particolare remix di "Fata Morgana" dei Litfiba shakerata con "Breathe" dei Prodigy dal risultato apprezzabile, giunge nel 2010 a pubblicare il debutto "Il Quarto Giorno" forti di un contratto ottenuto con la Copro Records.
Il loro stile è il crossover: rock, metal ed elettronica vengono fusi all'interno delle undici composizioni portando alla ribalta una valanga di nomi papabili come influenze, si passa da gente come i classici Korn, Slipknot e System Of A Down ai nostri connazionali Subsonica e Linea 77 il che fa virare la musica verso una direzione da un lato più intima e ricercata, dall'altro ancor più commerciale e alle volte sin troppo Mtv style.
Il disco è una protesta aperta e diretta in direzione di un mondo che non controlliamo più, una situazione che diviene spesso indecifrabile e carica di contraddizione senza senso, i testi sono carichi di malumore e sfogo, bello soprattutto quello di "Altri Eroi" che eleva quelli definibili come antagonisti al ruolo di eroe stessi, volutamente spezzano una lancia a favore di chi non è inseribile nel cliché del bello, bravo e buono.
Le ruote del marchingegno compositivo girano ben oliate, robusto e aggressivo il riffing di Rudy e Davide, perfetto il modo in cui le due voci s'incontrano, scontrano e supportano, Miguel e Raffaele combinano le linee riuscendo a inserirsi sempre nel momento opportuno caratterizzando l'esecuzione con una discreta dose emotiva, certo è che la lentezza e melensa prova di "La Dolce Morte" me la sarei onestamente risparmiata.
Il pezzo è talmente sdolcinato e molle da risultare fuori posto, poco ha a che fare con il resto della tracklist, l'idea non era male ma anche una simil-ballad di questo tipo non deve divenire un pezzo pop angosciante.
Discreto l'uso della parte elettronica molto british che la fa da padrone in "Dieci Giorni Dopo" e caratterizza l'incipit della conclusiva "L'Abbandono", da segnalare anche la prova groovy dell'opener "No Opportunity" pur se il cantato in inglese di questa e di "Is Your Soul, In This Dirty Place" stride un po' con la scelta di una scaletta quasi totalmente devota all'italiano.
Voglia di trovare il singolo da mandare oltre confine? Indecisione su quale dei due idiomi puntare?
Un platter decisamente ben prodotto e dai contenuti interessanti, sicuramente piacevole per chi apprezza l'alternative ma che non dovrebbe dispiacere anche a certi metallari più open minded.
Spero riescano a inquadrare la via da intraprendere, accantonerei l'inglese per una strada unicamente devota all'uso dell'italiano, abbiamo una lingua fantastica perché costringerla a condividere il palcoscenico costantemente con altre?
In una scena crossover arida come quella italica potrebbero divenire un nuovo faro guida, starà a loro confermare questa mia rosea aspettativa, in bocca al lupo ragazzi.

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