lunedì 23 maggio 2011

THE KILIMANJARO DARKJAZZ ENSEMBLE - From The Stairwell

Informazioni
Gruppo: The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble
Anno: 2011
Etichetta: Denovali
Contatti: www.myspace.com/tkde
Autore: Mourning

Tracklist
1. All Is One
2. Giallo
3. White Eyes
4. Cocaine
5. Celladoor
6. Cotard Delusion
7. Les Etoiles Mutantes
8. Past Midnight

DURATA: 1:02:40

Esistono formazioni veramente geniali, che hanno una mentalità talmente incentrata sul viaggiare al di fuori del mondo costituito da routine e schemi ripetuti, tanto da permettere all'ascoltatore di voltare le spalle alla propria vita per un "attimo".
I The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble non sono più un nome nuovo nella scena sperimentale ma bensì una solida verità in musica, attivi dal 2000 e con uno splendido debutto omonimo rilasciato nel 2006, bissano nel 2009 con "Here Be Dragons" ponendo basi durature per un futuro in crescendo.
Il progetto nato dalla mente dei musicisti Jason Köhnen e Gideon Kiers è di quelli che fanno sognare e permette alla musica di assumere una forma visiva, non è un caso che il tutto abbia preso inizio quando decisero di reinterpretare colonne sonore di film storici quali "Nosferatu" di Murnau e "Metropolis" di Lang.
Il territorio musicale solcato dai TKDE è quanto di più vario ci si possa attendere, jazz, trip hop, elettronica (Jason è conosciuto anche come Bong-ra, pseudonimo che utilizza per le release breakcore), ambient e il post nelle sue sfaccettature più intime e fluttuanti si combinano, shakerano e giungono a collisione all'interno di brani che fanno del mood soffuso il loro dogma.
In alcuni frangenti decisamente retrò, inanellati con gusto e percezione del tempo che fugge, danno vita a "From The Stairwell".
L'album è scuro, sommesso ed elegante, la batteria viene "picchiata" utilizzando le spazzole, pulita, precisa nei cambi di tempo, si muovono accompagnate dal basso al di sotto di melodie che al pari d'espressioni facciali mutano la loro istintiva apparizione affievolendo o rinforzando quella sensazione di curiosità/paura che si ha durante una caduta nel vuoto.
Il calore scuro della suadente quanto inquietante voce di Charlotte Cegarra è la linea guida di canzoni come l'opener "All Is One" e "White Eyes", la performance del sassofonista e clarinettista Coen Kaldeway esalta "Giallo" posta in mezzo a loro e che dire di "Cocaine" minimalistico pensiero industrial condito da echi spettrali? Fantastica.
Il platter minuto dopo minuto rivela la sua essenza, l'elettronica ha per lo più lasciato il campo libero a scelte più classicamente jazzate, alle varianti più post/rock contenute nel trittico "Celladoor" (in cui vi è la partecipazione del trombettista Eirìkur Orri), "Cotard Delusion" e "Les Etoiles Mutantes" e stranamente si concede una lunga digressione tendente al drone nella finale "Past Midnight" che probabilmente accorciata di un paio di minuti sarebbe stata più gradevole e meno "stiracchiata" come chiusura.
Musicalmente è difficile criticare una creatura simile, la stranezza e la non complessità apparente della proposta sono sempre state le qualità che permettevano ai più d'avvicinarsi scoprendone di volta in volta il valore nascosto. L'unico appunto è legato al comparto ambientale che in certi casi risulta discontinuo e disallineato umoralmente, per un viaggio in discesa attraverso la "tromba delle scale" vi è una presenza dolciastra e quasi di compagnia in alcuni casi fuorviante al cospetto di una caduta melancolica sì ma che dovrebbe acuire il discendere con emozioni più intense e dalle tinte maggiormente annerite.
E' un'esperienza da fare, i The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble non riusciranno quasi mai a far collimare le idee di due appassionati proprio per l'approccio talmente coinvolgente nell'intimo da istigare giocoforza l'istinto e l'emozionalità di chi porge l'orecchio alla loro musica.
Non esistono vie di mezzo, è arte che si ama o si odia, si approfondisce sviscerandola o la si mette di lato perché non vi si entra in contatto, decidete quale sia in tal senso la vostra preferenza, ascoltateli più volte e chissà che il rimbombare in testa non riesca a far ricredere anche i più scettici.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute