lunedì 28 febbraio 2011

LI CAMP - Born To Resist!


Informazioni
Gruppo: Li Camp
Anno: 2010
Etichetta: Nomadism Records
Contatti: www.myspace.com/licamp
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Intro
2. 1984
3. Broken Glasses
4. Fighting The Teargas
5. Back To The Luddities
6. Your Lies
7. My Strenght
8. Jr. Blue Bears
9. My Choice
10. Seventeen
11. The Heart Of The Street
12. Survivor
13. Angel's Tears
14. F.U.C.K.

DURATA: 47:42

I Li Camp sono una band di Foligno che, dopo un demo datato 2007, nel 2010 ha rilasciato il primo album "Born To Resist!".
La cover del disco offre già un indizio su cosa ci verrà sparato nelle orecchie, la lotta alla società è inequivocabilmente il mare in cui ci bagneremo per i prossimi tre quarti d'ora.
Il quartetto, formato da Valentino Gramaccia al microfono, Marco Meniconi alla chitarra, Pierpaolo Battaglia al basso e Rinor Marku dietro le pelli, si districa fra territori sonori che attingono principalmente dal filone punk rock.
Questa band, e di conseguenza il disco in questione, non è uno di quegli sfoghi adolescenziali che lasciano il tempo che trovano, ma è un fottuto manifesto di appartenenza alla corrente ideologica che da sempre è alle spalle del punk e dei suoi derivati.
Tumultuosa e irriverente, è da rimarcare la capacità dei ragazzi di muoversi attraverso stili differenti, tuttavia pur sempre con una base comune. La prima ondata punk londinese è senza dubbio il punto di riferimento più grande i cui sentori si avvertono spiccatamente in pezzi come "Your Lies" e "My Strenght", però non c'è solo quello. L'irruenza dell'hardcore fuoriesce a briglia sciolta in "Jr. Blue Bears" e "The Heart Of The Street", mentre accenni ska sono presenti in "Back To The Luddities" e "Survivor" (sebbene questo ultimo tipo di influenza sia sempre un po' indigesta allo scrivente).
Da segnalare "Seventeen" e "Angel's Tears", brani dai ritmi lenti e più rilassanti, su cui aleggia comunque sempre l'alone e lo spettro della ribellione tipico del genere.
Strumentalmente ogni membro svolge bene il proprio compito, ma mi sento di inserire una nota di merito al basso che nella già citata "Jr. Blue Bears" e in "My Choice" sfodera una prestazione da applausi. Decisamente buona la performance vocale e dei cori, anche se onestamente penso che un pizzico di aggressività in più nel cantato sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.
Come voi stessi capirete, questo è un disco rivolto a un preciso range di ascoltatori, ovvero coloro che si cibano assiduamente di sonorità punk. E se (come l'ormai mentalmente fottuto sottoscritto) siete soliti abbeverarvi anche a questo calderone musicale, non farete nessuna fatica a considerare "Born To Resist!" come un ottimo prodotto.
Come conclusione mi pare giusto citare uno spezzone del testo di "F.U.C.K.", che è un po' la summa del disco: "...la scena resiste, la scena esiste...".

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