lunedì 20 dicembre 2010

FURZE - Reaper Subconscious Guide


Informazioni
Gruppo: Furze
Anno: 2010
Etichetta: Agonia Records
Contatti: www.furze.no
Autore: Mourning

Tracklist
1. Earlier Than The Third Might Of The Cosmos
2. It Leads
3. Immortal Lecture
4. The Bonedrum
5. Essential Wait

DURATA: 43:55

Ho sempre trovato il progetto norvegese Furze alquanto interessante, probabilmente il fatto che unisse due punti che mi piacciono come il sound Darkthrone e l'aspetto seventies, che echeggiava spesso e volentieri nei richiami Sabbathiani, è stata motivazionie più che valida per farmi rimanere piacevolmente preso dai dischi a cui il mastermind della situazione Woe J. Reaper ha dato vita.
Anno 2010, contratto stipulato con la polacca Agonia Records e un nuovo album intitolato "Reaper Subconscious Guide" rimettono in carreggiata la band a distanza di tre anni dall'ultimo "UTD".
Inutile dire che ascoltando le cinque tracce sono rimasto per l'ennesima volta soddisfatto, la semplicità e il modo schietto di porsi ben si coniugano con l'attitudine nera e devota a un retrò (realmente retrò) che ha di base la cultura rock del periodo in cui Ozzy e soci infiammavano le folle ancora una volta rappresentata con la sfrontatezza di soluzioni dal sentore darkthroniano seppur il black in questa release sia ridotto non all'osso, di più (certo non si può dire che sia happy music).
La frase incisa all'interno della cover mono pagina con tracklist e dati sul disco cita testualmente:

"This Album Is Dedicated To The Memory Of The '70-'75 Era Of Black Sabbath Without Whose Existence The Dark Masterflame Of Metal Would No Reality See..."

Il che se qualcuno avesse dubbi su come possano suonare i brani, credo che fughi qualsiasi dubbio.
E' un tributo, impossibile non trovare mille e più similitudini con altri act che hanno celebrato e celebrano i signori indiscussi, coloro che hanno fatto del lato più greve del rock e poi dell'heavy una ragione di vita, si potrà discutere qaunto volete sull'integrità mentale di uno come Ozzy ma v'immaginate il Metal senza uno come lui?
La musica è orientata a ricostruire quel percorso fatto di accenti heavy, attimi atmosferici e divagazioni strumentali tendenti a quello che poi sarebbe divenuto in futuro il doom, ogni canzone possiede strutture dinamicamente abbastanza varie ma prive di fronzoli e la prestazione vocale riesce a infondere sia quel gusto settantiano, sia quel minimo di propensione al black naturale quando si presenta più aspra.
Il platter per chi ama i Sabbath fila liscio che è un piacere e consigliarvi un episodio piuttosto che un altro mi sembra alquanto inutile, sia per il numero esiguo di brani contenuti in un "Reaper Subconscious Guide" che va preso come un pacco regalo unico da godersi in play continuato, sia per il fatto che come ogni versione che si avvicina coraggiosamente nel proporre un'opera propria utilizzando un sound che richiama palesemente divinità di tal livello sarà sottoposto a una disputa eterna sul particolare che ricorda questo e quello creando sempre una "tensione" nel dialogo che non porta di solito mai a un risultato univoco.
E' come se vi domandassi: è più bella "Paranoid" o "N.I.B."? Su due piedi riuscireste a decidervi motivando l'altro in maniera inappellabile?
Impossibile, l'arte è tale proprio perché capace di far innamorare un uomo di sè in mille modi e sfruttando le sue sfaccettature anche più insignificanti alle volte.
Il modo più corretto quindi per vivere il lavoro di Furze è prenderlo per ciò che anch'esso dichiara d'essere, un tributo alla gloriosa formazione che fu capostipite di un preciso modo d'intendere e far musica, il resto è fuffa.

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