lunedì 29 novembre 2010

WARMBLOOD - Timor Mortis


Informazioni
Gruppo: Warmblood
Anno: 2010
Etichetta: Punishment 18
Contatti: www.myspace.com/warmbloodband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro
2. The Ghoulish Doctor
3. Living Dead Superstition
4. Sacred, Puritan Scenario
5. Sea Of Darkness
6. Lost In The Beyond
7. Revenge From A Comatose State
8. Timor Mortis
9. Underwater Zombie
10. Among The Living Dead

DURATA: 39:24

Il metal tricolore è più vivo che mai e la Punishment 18 ce lo ricorda costantemente con le proprie uscite dedite a supportare la scena nostrana, il livello sia numerico che qualitativo delle produzioni made in Italy è cresciuto anno dopo anno, non può che far piacere tale situazione.
Purtroppo questo non basta a far risaltare appieno band che meriterebbero maggior attenzione e spesso non sorretta a causa della mancanza di supporti in sede live, problema "disastroso" e colmo di falle che proprio non si riescono a colmare per mancanza di voglia e qualunquismo nell'affrontare la questione.
I ragazzi dei Warmblood fanno anch'essi parte dello schieramento di band che potrebbero fare molto bene pure all'estero se aiutate come si deve. Hanno da poco rilasciato il secondo disco "Timor Mortis", un album che gira tutt'intorno a un concept horrorifico che omaggia il maestro nostrano Lucio Fulci, non è una novità che il metallo della morte incroci le scelte cinematografiche né tanto meno che ne diventi protagonista suonando all'interno di pellicole poi divenute storiche anche se non proprio legate al genere suonato, chi non ricorda i Cannibal Corpse di "Hammer Smashed Face" in Ace Ventura?
Le tinte scure in questo caso vengono però a contatto con melodie che vanno a evocare sia sentori che spingono in direzione technical, sia nella più classica versione dello swedish sound incastonate all'interno di composizioni che godono della brutalità matrice del death statunitense, è un assemblaggio malsano e alquanto indovinato che calza perfettamente con la visione horrorifica che il trio formato da Giancarlo Capra (voce e chitarra), Davide Mazzoletti (chitarra) e Elena Carnevali (batteria) imbastice e non c'è da esserne sorpresi dato che alle spalle la formazione ha un vissuto ormai consolidato che li ha portati a una maturazione definitiva.
L'album scorre piacevolmente nonostante una certa omogeneità fra le tracce e una batteria che alle volte potrebbe puntellare di più i colpi affondando maggiormente in blast, cosa che avrebbe fornito un'ulteriore alternativa a ritmiche che seppur valide rischiano di risultare sul lungo corso lievemente ripetitive.
C'è comunque poco di cui lamentarsi quando un appassionato dell'horror si trova a viaggiare in territori infestati da non morti, "Living Dead Superstition", "Underwater Zombie" e "Among The Living Dead o nell'imbattersi forzato con un percorso che conduce unicamente verso "L'Aldilà" legato a "Lost In The Beyond", e potendo godere di uno strumentale come la titletrack e delle melodie figlie delle tenebre di un mare oscuro che nulla lascia intravedere, "Sea Of Darkness".
Il pezzo forte del disco è la prova delle due asce che come sarte con un taglia e cuci fatto di assalti scuri, giri da scapocciamento, assoli ben rifiniti e quel gusto per il macabro che esalta l'atmosfera lugubre dei pezzi danno una marcia in più, la quale riesce in "Timor Mortis" a riscuotere interesse maggiore con l'aumentare dei giri nello stereo.
Decisamente buona la produzione, il suono è vivido, gli strumenti ne escono a testa alta ma non sfruttando nessuna "maschera" che li renda meccanici o talmente puliti da inficiarne il risultato puntante a far scorrere rivoli di sangue rendendo così onore alla morte.
Chi segue il movimento death italiano non si lasci sfuggire l'acquisto di questo secondo capitolo di casa Warmblood, certo le inflessioni melodiche potrebbero creare "fastidi" per chi fa della violenza nuda e cruda in stile blasfemo Incantation il proprio credo sonoro, consiglio anche agli scettici di fronte a tale argomento di ascoltarlo per bene e poi stendere un proprio giudizio, "Timor Mortis" potrebbe sorprenderli.

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