lunedì 11 ottobre 2010

VITAM ET MORTEM - Death Metal 666 (Invoking The End)


Informazioni
Gruppo: Vitam Et Mortem
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/vitametmortem
Autore: Mourning

Tracklist
1. Nademo (Invocacion)
2. The Face Of Vengeance, Is My Face
3. Padre De La Guerra
4. Remains
5. Forced Encriptation
6. Black Metal (Venom cover)
7. Bienvinido (Al Reino De Los Muertos)
8. Invoke The End
9. The Grave Keeper
10. Blood For Huitzilopochtli
11. Into The Abyss (A New Empire)
12. Asesinos En Esencia (New Version)

DURATA: 48:12

Dal Sud America e più precisamente dalla Colombia arrivano i Vitam Et Mortem, la realtà è al terzo full, si può quindi ritenere navigata e cosciente delle proprie potenzialità.
A molti il titolo del disco "Death Metal 666 (Invoking The End)" e la cover un po' pacchiana nei toni sembreranno tutt'altro che una garanzia di qualità, per fortuna l'apparenza non è tutto (chissà se i fighetti se ne sian mai accorti bah), è quindi il comparto musicale la cosa che più preme ed è in tal ambito che il quartetto formato dai due Julian (voce e chitarra) il primo, batteria il secondo, Diego (chitarra) e Kadir (basso) si rende portatore di una onesta e ben suonata prova di death metal a tinte atmosferiche.
Che formazioni come i Nile, i Behemoth e i Septic Flesh facciano capolino nel sound granitico delle composizioni che oltre presentarsi malevole in stile Morbid Angel/Hate Eternal innestano nelle loro ficcanti esecuzioni passaggi atmosferici e ricami di melodia per arricchire un sound battagliero ma che alle volte tende a divenire sin troppo già sentito.
L'album è un lavoro discreto e si espone al meglio quando le influenze delle band citate vengono fuori in maniera palese vedasi una "Bienvinido (Al Reino De Los Muertos)" possente ma spiccatamente melodica, hanno recepito la lezione sfruttandola con cognizione di causa cosa che per esempio non è avvenuta nell'ultimo disco dei canadesi Necronomicon, troppo tesi a curare l'esecuzione facendo mancare il minimo sindacale di personalità richiesto anche in quel frangente.
A lungo andare gl'inserimenti orientaleggianti che intarsiano possono anche risultare non sempre efficaci a colpire l'orecchio, per fortuna ci sono badilate che li assimilano e con la grazia di un bisonte vi si schiantano contro, "Grave Keeper" appartiene a questa categoria che annovera fra le partecipanti anche "Padre De La Guerra" spietata con il suo riffing macina crani e la solistica cristallina che si staglia in mezzo a una muraglia di doppia cassa costante, qualche reminiscenza della furia Hate Eternal sembra sfociare nelle parti più ossessive.
I Vitam Et Mortem non si fanno mancare davvero nulla tirando in ballo anche il sound swedish in certi precisi frangenti e i Morbid Angel in una "Into The Abyss" che inizia molto in stile "Domination" per poi virare in corsa, tanta carne al fuoco condita da una tecnica non sopraffina ma che ben affila le lame, una cover di "Black Metal" dei Venom brutallizata a far da bonus con un "Asesino En Esencia" ammodernata rispetto alla precedente versione racchiusa nel debut "Life In Death" sembra possano bastare per regalare quasi cinquanta minuti che non cambieranno la vita a nessuno ma che si prendono per ciò che sono: una botta violenta di vita!
Riassumendo: sono meno standard di quanto i cliché inizialmente esposti facciano pensare, il complesso fa il proprio sporco lavoro, non c'è che da metter su "Death Metal 666 (Invoking The End)" e goderselo, non fatevi troppe domande le risposte vi verranno da sole ascoltandolo.

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