lunedì 2 agosto 2010

HOUR OF PENANCE - Paradogma


Informazioni
Gruppo: Hour Of Penance
Anno: 2010
Etichetta: Unique Leader Records
Contatti: http://www.myspace.com/hourofpenance
Autore: Mourning

Tracklist
1. Paradogma
2. Thousands Of Christs
3. The Woeful Eucharisty
4. Malevolence Of The Righteous
5. Caged Into Falsehood
6. Incestuous Dynasty Of Worms
7. Adversary Of Bigotry
8. Incontrovertible Doctrines
9. Spiritual Ravishment
10. Apotheosis

DURATA: 37:36

Non conosco i reali motivi per cui questa band venga incensata a destra e sinistra, gli Hour Of Penance sono sicuramente una buona band che conosce il genere e arrivare al quarto disco supportati da un'etichetta come la Unique Leader n'è conferma.
Ciò che mi ha stranito è leggere di questi ragazzi quasi come i salvatori della patria o la rivelazione del panorama death italiano, come se in passato avessimo prodotto solo merda, la cosa a essere sincero mi fa strano.
Ho letto di paragoni anche azzardati con realtà come i Sadist (che per quanto riguarda il sottoscritto dopo "Above The Light" di capolavori non ne han fatti uscire) ma se è da realtà liguri che si deve evincere la qualità di questi romani, l'album imbattuto e ago della bilancia delle produzioni nostrane è a mio avviso "No Waste Of Flesh" degli Antropofagus, adesso riformatisi e che al tempo "vantavano" la presenza di Argento in line up (ben prima della svolta intelletualoide, D'Annunziana pseudo elitarista).
Quel disco partorito sul finire degli anni Novanta (1999) rimane uno dei (o forse il) caposaldi italici del death metal più estremo mai realizzato nella nostra penisola, si saranno anche solo avvicinati a tale lavoro gli Hour con "Paradogma? La risposta è: no.
La violenza espressa dalla formazione è di buona fattura, il complesso artistico insito nel platter mostra in primo piano per rilevanza la prestazione dell'ormai ex batterista Mauro Mercurio, chirurgico nell'inanellare passaggi su passagi costruendo un drumming di livello superiore, il che caratterizza e incide positivamente a più riprese sui brani, quello che però blocca l'evoluzione è il riffing che per quanto sia attinente ed eseguito con perizia non si sposta dai classici standard peccando per altro di assenza di dinamismo nelle parti più incisive dei pezzi, ponendo così un limite alla carica esplosiva che vi risiede.
Episodi come "Malevolence Righteous", "Caged Into Falsehood" o "Incontrovertible Doctrines" avrebbero sicuramente goduto di una struttura più varia e impreziosita che le rappresentasse.
La prestazione di Francesco Paoli dietro il microfono, anch'esso ormai ex del combo, è statica, monocorde, centrata ma quasi mai coinvolgente o cattiva al punto da poterla considerare quanto meno personale.
Sì è vero, la vena epicheggiante che in tanti decantano è uscita fuori, gli Hour hanno allentato la presa evitando l'ennesimo cd d'attacco "sparagnino" riuscendo nel tentativo d'incalanare le varie influenze che rimandano a gente come Behemoth, Nile e Morbid Angel ma sono ancora con un piede che li mantiene a status di band nella norma e con l'altro pronto per fare questo "benedetto" salto di qualità.
Altra cosa che trovo "uccida" il feeling con i brani sono i quintali di plastica che la produzione ci regala coprendo il sinonimo "naturale" con tonnellate di pulizia (la cosa che mi preoccupa è che c'è chi ha fatto di peggio), il suono come ormai di frequente avviene è quasi falsato, si potrà mai ascoltare una loro esibizione con non dico la stessa potenza e gelida precisione ma quanto meno similare?
Mi chiedo adesso: aver perso cantante e batterista di cui il secondo ritengo sia vitale per la loro musica cosa comporterà? Un ridimensionamento notevole delle aspettative o una voglia di rivalsa che li farà emergere dando così "finalmente" una ragione valida che possa sostenere le basi dell'idolatria comune?
In definitiva, "Paradogma" è un buon platter, un disco che sa sfondare ma che potrà risultare interessante soprattutto a chi segue costantemente le produzioni di stile odierno dove l'anima è spesso e volentieri messa di lato a favore dell'impatto.
Per chi crede che questo disco aggiunga qualcosa di realmente innovativo al panorama estremo porgo questa semplice domanda: cos'avete ascoltato sinora?

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