lunedì 29 marzo 2010

RIGOR MORTIS - Rigor Mortis


Informazioni
Gruppo: Rigor Mortis
Anno: 1988 (2004 ristampa)
Etichetta: Capitol Records
Autore: ticino1

Tracklist
1. Welcome To Your Funeral
2. Demons
3. Bodily Dismemberment
4. Condemned To Hell
5. Wizard Of Gore
6. Shroud Of Gloom
7. Die In Pain
8. Vampire
9. Re-Animator
10. Slow Death

(Bonus CD)
11. Foaming At The Mouth
12. Grudge Fuck
13. Spivey

DURATA: 41:07

Rigor Mortis é il nome che definisce lo stato subentrante post mortem, provocando l’irrigidimento dei muscoli. Come avrete già visto in alcuni film, non è poi più possibile aprire una mano che stringe un indizio importante. Allora il medico legale, sorridente, spezza le ossa per estrarlo dicendo poi “È questo che cercate?”. Vedo già gli amici dello splatter alzare i cartelloni con scritte del tipo: “Più sangue!” o “Muoio di noia, poi diventerò un morto vivente”. Calma ragazzi.

Molti ascoltatori sussultano sentendo il nome Rigor Mortis e
sorridono al pensiero degli Immolation. No! Questi Rigor Mortis suonavano thrash metal con tocchi death e sono texani. Il gruppo è legato a ricordi personali di gioventù, altrimenti non avrei mai pensato di scrivere una critica postuma sul loro disco di esordio. Questa registrazione la scoprii una domenica in cui andai a rendere visita ad un mio amico più anziano di me. Ascoltava principalmente musica degli anni settanta, con preferenze tendenti al blues rock, Scorpions, UFO e Black Sabbath. Posò un pezzo di vinile sul piatto e tutto di un tratto fui sorpreso e stravolto da una cascata di note primitive per il thrash d’allora, che mi presero subito. Erano i tocchi di “Welcome To Your Funeral”! Tentai parecchie volte di convincere il mio collega a scambiare o a vendermi il pezzo di vinile. Non ebbi mai successo…

Fatto sta, che m’innamorai del gruppo e acquistai alla prima occasione la maglietta. Non la dimenticherei mai: bianca con la copertina del disco come fronte e macchiata di sangue finto. Ho snervato parecchia gente con quel motivo e lo conservai per parecchi anni.

Nel 2004, finalmente, il disco fu ristampato su CD dalla Dirt Head Company. Non me ne resi neppure conto. Per caso visitai il sito del gruppo e lo vidi in offerta. Presi contatto immediatamente con Casey Orr, il bassista, e qualche giorno più tardi tenni nelle mani l’oggetto del desiderio. Sono le piccolezze che rendono la vita degna di essere vissuta.

Vi ho rotto tanto le palle con le mie storielle “d’infanzia”. Ora vorrete forse sapere di cosa sta parlando il vecchio. I Rigor Mortis sono lontani dall’essere un gruppo thrash tecnico. I pezzi sono strutturati in maniera semplice, i testi parlano di splatter e gore, quasi ironicamente, e il ritmo è solitamente elevato.

Più sopra usai il termine “primitivo”. Con questo non intendo porre l’accento su un modo sporco dell’esecuzione. A quel tempo era tipico inserire tecnica in ogni pezzo composto. I Rigor Mortis, invece, suonavano in modo preciso, malgrado utilizzassero solo poche scale. Queste dieci canzoni sono il parco giochi ideale per chi inizia a suonare uno strumento. Sono di facile esecuzione e mostrano che non occorre essere Marty Friedman o Jason Becker per comporre una strofa utilizzabile.

In questo disco non trovo nessun pezzo che non sia valido. I ragazzi suonavano per divertirsi e lo si nota immediatamente ascoltando “Rigor Mortis”. La produzione è ottima per l’epoca, anche sulla versione originale in vinile. Gli strumenti mitragliano le loro linee in maniera “secca” e la voce non esita a rispondere con lo stesso tono. Cori ben piazzati accentuano testi e note spietate. Quali sono i miei pezzi preferiti? Beh, essendo sinceri mi piacciono tutti. “Demons”, “Shroud Of Gloom”, che apriva il lato B del vinile, e “Die In Pain” m’impressionarono particolarmente.

Come detto in precedenza, il disco fu ristampato nel 2004. Il CD contiene tre pezzi bonus, di cui solo due sono da prendere sul serio. L’ultimo, “Spivey”, è chiaramente una farsa.

Uscirono sul mercato altre due registrazioni, “Freaks” e “Rigor Mortis vs. The Earth”. Il primo è un’EP passabile, che mi lasciò comunque già dell’amaro in bocca. Il full del 1991 lo comprai alla cieca e ne fui veramente deluso. I pezzi non sono veramente male, ma neppure degni di nota.

Ascoltate il debutto. Se adorate il thrash primitivo con testi splatter e ben suonato, non ne sarete delusi!

Who’s laughing now you whore?

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