mercoledì 2 dicembre 2009

ZONARIA - The Cancer Empire





Informazioni

Gruppo: Zonaria
Anno: 2008
Etichetta: Century Media
Autore: Mourning

Tracklist

1. Slaughter is Passion
2. Praise the Eradication
3. Crowning King Cancer
4. Contra Mundum
5. Termination Process
6. At War with the Inferior
7. From the Abysmal Womb
8. Damnation Dressed in Flesh
9. Humanity Vs Sanity
10. The Icon and the Faceless

DURATA : 45:12

Questa giovane band svedese di Umea si rifà viva a distanza di appena un anno dall’uscita del buon debut “Infamy and Breed” con un lavoro di melodic death ricco e pomposo dal titolo “The cancer Empire”.
Se in finlandia “Childre Of Bodom” e “Norther” spadroneggiano in un genere che ormai è più un power estremizzato che death,questi ragazzi vivono si di grandi aperture ed un senso della melodia e dell’armonia ampio e moderno ma il territorio in cui si muovono è quello del classico death di stampo svedese.
Il riffing è veloce e spesso fortemente influenzato da ritmiche thrashy (con venature che richiamano il black della terra madre) che supportate da una base dotata di un buon dinamismo e ben curata nei particolari anche nelle parti più complesse creano un effetto compatto e devastante.
Ad arricchire il suond vi è una ricerca profonda e un lavoro di synth mai ingombrante che come orpello al momento giusto s’innesta a tappeto dal tratto orientaleggiante.
Il complesso viene amalgamato in modo più che buono con il risultato di creare una bella atmosfera ciò rende appetibile all’udito il lavoro.
Ci troviamo dinanzi ad un disco che ci regala pezzi d’impatto come “Slaughter Is Passion”,ricercati e personali “Crowning King Cancer”,vocativi e dall’incedere lento/cadenzato e maestoso “Contra Mundum”,”From The Abysmal Womb” o la varia e compositivamente ispirata “The Icon And The Faceless” di carne al fuoco ve n’è.
Le prove fornite dai singoli artisti sono di buon livello con menzione speciale per il singer/guitar player “Simon Berglund” molto al di sopra dei normali standard
rispetto anche a suoi colleghi più rinomati.
Il lavoro fatto da “Fredrik Nordström” in ambito di produzione ha dato quella marcia in più,è un vestito che calza a pennello alla band,i suoni seppur moderni e puliti non sono per nulla piatti e vi è un senso d’armonia generale grazie a dei volumi ben equalizzati.
Un album che chi è amante del genere accoglierà in maniera positiva e magari riuscirà anche a non far storcere il naso a più scettici conservatori.
Una buona conferma e buon biglietto da visita per il futuro.

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