mercoledì 2 dicembre 2009

MUSTA KAPPELI - Saatanassa Ulvoneet



Informazioni
Gruppo: Musta Kappeli
Anno: 2008
Etichetta: Primitive Reaction
Autore: Cupra

Tracklist
01. Jään Kutsu
02. Ihmisyyden Hämärässä
03. Kaarnaisen Vihan Arvet
04. Belialin Mustat Sudet
05. Spiritus Lupus

DURATA : 22:49



I Musta Kappeli sono l’ennesima realtà Black Metal proveniente dalla florida scena finlandese che, negli ultimi anni, sta sfornando realtà più o meno valide a ritmi devastanti. Tra queste c’è anche il duo di Tampere attivo dal 2005 il quale, dopo il demo di debutto “Sielun Pimeydessä” e lo split coi connazionali Blood Red Fog, tornano sulle scene con l’ep “Saatanassa Ulvoneet”.
Ciò che mi ha colpita subito riguardo a questa release è stata la registrazione: indistinta ed a tratti polverosa, come se ogni nota fosse leggermente amplificata da uno strato di polvere depositatosi da tempo: batteria e chitarre sembrano quasi ovattate mentre lo scream di Molestor Kadotus emerge in tutta la sua lacerante forza.
Il Black Metal proposto dai finlandesi è gelido e sporco, costituito da fraseggi quasi elementari per la loro semplicità, spesso privi di ricercatezza e suonati con rabbia: nonostante ciò risultano molto efficaci a livello di emozioni. La ripetizione continua di più riff all’interno del brano crea una sorta di ipnosi nell’ascoltatore compresa una certa illusione di rilassatezza, subito spazzata via da una certa decadenza di fondo che emerge col passare dei minuti. Melanconia, dolore e “piacevole sofferenza”, sprigionate con una cadenza quasi ossessiva, emergono dalle note dei Musta Kappeli che in certi casi mi ricordano alcuni lavori di Drowning The Light. Momenti più “ignoranti” e ferali si incontrano in “Belialin Mustat Sudet”, grazie al feeling ruvido e “ruspante” delle chitarre. Da brividi lo stacco eseguito tramite note di organo, che da un tocco liturgico e ancor più sinistro alla musica dei due finlandesi. In definitiva questo “Saatanassa Ulvoneet” ci regala 22 minuti di nera musica attraverso la quale le pulsioni più distruttive dell’essere umano vengono amplificate in un breve ma intenso rituale.

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