martedì 1 dicembre 2009

LOST IN OBLIVION - Promo 2009


Informazioni
Gruppo: Lost In Oblivion
Anno: 2009
Etichetta: Self Released
Autore: Mourning

Tracklist:
1. At Night It Comes
2. Fire Anthem
3. I’m Mine

DURATA: 16:32

I Lost Oblivion band di Spoleto attiva dal duemilacinque, dopo una gavetta come cover band ha svoltato mostrando d’avere le carte in piena regola per creare della musica di valore.
Il loro promo rilasciato quest’anno vede una formazione brillante e dedita ad un heavy/power metal che riprende le orme del passato col piglio divertito di gente come i Gamma Ray e la forza scura e possente di formazioni americane come Jag Panzer di Henry “The Tyrant” Conklyn.
Dietro il microfono la singer Elena Polinori ricalca le orme di sue più celebri colleghe che l’han preceduta e che troppi forse al giorno d’oggi non sanno chi siano.
Parlo di donne del calibro di Ann Boleyn (Hellion) e Leather Leone (Chastain) che hanno segnato pagine storiche dell’heavy insieme all’intramontabile e regina del genere Doro Pesch.
La nostra Elena ha il pregio di riuscire ad essere graffiante e catchy quasi senza accorgersene tanto da richiamare anche solo per assonanza in alcuni casi la sin troppo esaltata (giustamente???) Cristina Scabbia.
I tre brani che compongono il promo di questi ragazzi sono un esempio di come si possa fare ancora del sano metal ai giorni nostri, riffing ispirato, solos al fulmicotone grazie ad una coppia d’asce formata da Stefano Clementini e Carlo Bei in forma, supportata da basi solide, pestate quando serve dal batterista Alessio Silvioli e un basso incalzante e ben presente a cura di Filippo Capponi Brunetti.
Se “At Night It Comes” per quanto valida sembra quasi una dimostrazione di quello che la band può offrire e il brano che le segue “Fire Anthem” è la vera perla del terzetto, ogni singolo passaggio è perfetto, la voce di Elena in questo brano mostra quell’attitudine che le permette di dare quel quid in più dietro il microfono e il finale in corsa non fa che invogliare l’ascoltatore.
La conclusiva “I’m Mine” non aggiunge nulla a quello che si è ascoltato, dimostra però che dietro questo primo loro vagito c’è tanto impegno e dedizione, quella voglia di non mollare che spero li porti lontano.
Una demo che merita d’esser ascoltata, per chi ama il genere è un gioiellino da possedere assolutamente.
Auguro loro di continuare su queste linee guida e magari di registrare quanto prima un full per provare a ritagliarsi uno spazio che meritano data la qualità della loro prova.

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