sabato 5 dicembre 2009

IBRIDOMA - Ibridoma


Informazioni
Gruppo: Ibridoma
Anno: 2009
Etichetta: SG Records / UK Division
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Red
2. I’m Not Sorry
3. Ibrido
4. Alone In The Wind
5. Jenny
6. Night Falling
7. Night Of Crow
8. Page 26
9. Lady Of Darkness

DURATA: 49:39

Band maceratese che si era già distinta negli anni scorsi con due pregevoli prove: il demo "Lady Of Darkness" e l'ep "Page 26", il talento era evidente si attendeva fosse sfruttato appieno e di conseguenza la possibilità di veder dato alla luce un album che fosse la chiusura del primo cerchio di crescita.
L'occasione la colgono e nel migliore dei modi, è infatti l'omonimo "Ibridoma" a ripresentare una formazione in gran spolvero e decisamente affinata.
La proposta è quella che da loro ci si attendeva, un classico heavy metal roccioso, ben suonato che sfrutta un riffing costruito alla perfezione e una coesione strumentale in genere che rende il lavoro nettamente superiore a molte delle prove che seguono le vie calcate da tanti, sfruttate degnamente da pochi.
Se nei brani in inglese hanno già più volte dimostrato di saperci fare, con l'italiano "Ibrido" azzeccano una hit semplice e radiofonica che potrebbe far loro d'apripista allargando il raggio d'azione e la possibilità di fruibilità dell'ascolto.
La vocalità particolare di Christian Bartolacci è sicuramente l'arma in più da sfruttare, varia, sa giostrarsi fra toni scuri ed evocativi e alzare di nota naturalmente senza inutili forzature.
Brani come "Red", "Alone In The Wind" (fantastico l'inizio col basso in rilievo), "Jenny" dolciastra e malinconica, ci fanno poi fare un salto nel loro passato ripescando due episodi old "Page 26" e "Lady Of Darkness" entrambe titletrack dei lavori antecedenti.
La prima è un connubio fra la natura primorde del genere e una sincopatia d'innesto che verrà adornata dalla prestazione di un Bartolacci fuori da ogni schema, la seconda monumentale per durata forse leggermente prolissa nel suo scorrere (sembra ricercare la sua strada all'interno di sentieri dall'archetipo progressivo) è la conferma che i ragazzi riescono a produrre una musica personale e non monotona.
Se elogiare il singer è quasi un dovere ascoltando "Ibridoma" c'è da evidenziare il lavoro fatto sul songwriting e sulla solistica adesso meglio centrati e scorrevoli seppur ancora con qualche sbavatura. Di rilievo è il monolitico apporto/assetto fornito dall'accoppiata basso/batteria che non brillando per varietà se non in alcuni frangenti spingono non poco e i brani hanno bisogno di tiro per acquisire il loro valore reale.
Gli inserimenti di synth, l'orchestrazione in "Lady Of Darkness" e i cori in "Page 26" sono tutti orpelli a servizio di composizioni che li assorbono magistralmente facendo d'essi giovamento pieno.
La produzione stessa è curata, delinea gli strumenti, li fa respirare trovando a ognuno giusta collocazione, cosa dire ancora su questo primo disco degli Ibridoma se non un semplice: ascoltatelo ne vale davvero la pena.

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