mercoledì 2 dicembre 2009

FORSAKEN - After The Fall





Informazioni
Gruppo: Forsaken
Anno: 2009
Etichetta: I Hate Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. Tenebrarum (Intro)
2. Aidenn Falls
3. Sins of the Tempter
4. The Lord Sayeth ]
5. Vanguards of the Void
6. Armida’s Kiss
7. The Sage
8. Dies Irae (Day of Wrath)
9. Metatron and the Mibor Mythos

DURATA: 56:20



La realtà maltese dei Forsaken è ormai consolidata e fra quelle più valide in ambito doom/classic, il loro nuovo “After The Fall” è il quarto lavoro in studio.
L’influenza che aleggerà sovrana per l’intero platter è quella dei Candlemass dell’era Messiah, sia il riffing che lo stile in se stesso delle composizioni riporta alla mente la formazione guidata da Leif Edling.
Un viaggio che si apre con l’intro “Tenebrarum” ma è con la vera e propria opener “Aidenn Falls” che il suono si invigorisce diventando costantemente devoto a quel modo di creare espanso che fa del doom il genere che conosciamo.
“Sin Of The Tempter” e “Vanguards Of The Void” si muovono sugli stessi schemi (la seconda tendente più al primorde Sabbathiano), inframezzate da una “The Lord Sayeth” posta a ponte (interessante l’innesto del breve brano ma che non aggiunge o toglie nulla al valore complessivo dell’opera).
Con “Armida’s Kiss” c’è un’aria che riporta in auge certe sonorità legate al periodo del primo heavy unito ad una carica doomish che viene impreziosita dal sontuoso incedere e dal fine lavoro chitarristico.
Per quanto epiche e notevolmente ben congeniate l’accoppiata “The Sage” - “Dies Irae (Day Of Wrath)” lascia un po’ l’amaro in bocca come fossero incomplete non colpendo nel segno e sfociando troppe volte nel deja vù, il compito di chiudere il lavoro spetta ad una “Metatron And The Mibor Mythos” fra i migliori episodi insiti all’interno di questo “After The Fall” risollevandone un po’ le sorti.
Un disco che si staglia sugli standard (seppur alti) ormai conosciuti della band e che gode di una prova magistrale dietro il microfono del singer Leo Stivala.
I Forsaken purtroppo sono una di quelle band che rimangono nel limbo dei buoni lavori ma che non arrivano a sfornare il capolavoro che da loro prima o dopo ci si sarebbe aspettati.
Un disco per amanti del genere.

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