mercoledì 2 dicembre 2009

BETHLEHEM - Dictus Te Necare


Informazioni
Gruppo: Bethlehem
Anno: 1996
Etichetta: Red Stream
Autore: Leonard Z

Tracklist
1.Schatten Aus Der Alexander Welt
2.Die Anarchische Befreiung Der Augenzeugenreligion
3.Aphel - Die Schwarze Schlange
4.Verheißung - Du Krone Des Todeskultes
5.Verschleierte Irreligiosität
6.Tagebuch Einer Totgeburt
7.Dorn Meiner Allmacht

DURATA : 43:56



Ecco il punto culminante della carriera musicale dei Bethlehem, gruppo tedesco capitanato da Jurgen Bartsch, ideatore del filone del suicidal black metal o come vi piace di più chiamarlo (i Bethlehem lo definiscono “Dark Metal”). Se volessimo dare delle coordinate sonore, potremmo dire che i Bethlehem suonano un misto tra doom e black metal. Ma quello che scaturisce dall’unione di questi due sottogeneri è qualcosa di completamente nuovo, nel 1996 assolutamente rivoluzionario. Preparatevi a un viaggio nella disperazione e nel dolore, perché se i Bethlehem avevano già dimostrato di saperci fare col precedente “Dark Metal”, qui hanno veramente aperto le porte dell’inferno! Le vocals di Landfermann sono quanto di più allucinante si possa immaginare. Lontane anni luce dalla classica impostazione del black metal, questi veri e propri urli di dolore spiazzano l’ascoltatore, facendo capire da subito che non ci troviamo dinnanzi a un lavoro facilmente catalogabile. Il punto forte dell’album è senz’altro costituito dalle chitarre di Matton, che tesse la parte melodica abbandonando ogni velleità di impatto sonoro. L’album si alterna su continui cambi di tempo e ogni pezzo si incastra perfettamente col precedente, creando un’unica esperienza sonora che fa sprofondare in un turbine di dolore e disperazione. Se ciò non bastasse i testi (rigorosamente in tedesco) sono così criptici e grotteschi (come anche molte delle interviste rilasciate dallo stesso Bartsch) da acutizzare ancora di più il senso di spaesamento dell’ascoltare. In definitiva senza quest’album non avremmo molte delle band che oggi spopolano nel panorama metal. Una su tutte gli Shining, che più di altre deve ai Bethlehem tutta l’impostazione del loro sound. Per chi non ha questo album: se riuscite a procurarvelo accaparratevelo immediatamente, perché è uno dei lavori che ha aperto una strada invece di seguire i trend, come fanno la maggior parte delle band metal. Se i Bethlehem hanno cercato di farci capire cosa significa “suicidio”, con quest’album sono riusciti nel loro intento.

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