martedì 1 dicembre 2009

AMESOEURS - Amesoeurs






Informazioni
Gruppo: Amesoeurs
Anno: 2009
Etichetta: Code 666 / Profound Lore
Autore: Tabris

Tracklist
1. Gas in Veins
2. Les Ruches Malades
3. Heurt
4. Recueillement
5. Faux Semblants
6. I XII V XIX XV V XXI XVIII XIX – IX XIX – IV V I IV
7. Trouble (Eveils Infames)
8. Video Girl
9. La Reine Trayeuse
10. Amesoeurs
11. Au Crépuscule De Nos Rêves

DURATA : 58:23



Titolo enigmatico, che nasconde il destino di questa band. Essere unico in una scena ormai in collasso, in continua involuzione e dalle sperimentazioni molte volte mal riuscite.La creatura di Neige ritorna con il suo primo ed ultimo full omonimo a distanza di tre anni da Ruines Humaines, opera che aveva ricevuto più di un consenso da addetti stampa e soprattutto dal pubblico, riuscendo con il suo unico mix di black metal, post – punk e shoegaze a far parlare di sé in maniera positiva.
Anche qui gli ingredienti del passato vengono rimescolati ed amalgamati in maniera ottimale, non riuscendo però a soddisfare appieno come Ruines Humaines. Non significa certo che l’album sia brutto, anzi, questo è un disco che da solo vale quante intere discografie di band molto più blasonate, solo che non c’è più la magia riscontrabile nel lavoro precedente ( che tutto questo sia forse dovuto ai problemi interni tra Neige e Audrey?).
Comunque, quello che risalta subito all’orecchio è la produzione cristallina, che mette in risalto ogni singolo elemento, come la chitarra distorta di Neige ed il basso vellutato di Audrey fino alla prestazione dietro le pelli di Winterhalter, probabilmente il migliore in assoluto in questa release.
La pecca più grande dell’intero platter, però, è la troppa eterogeneità che ne fuoriesce. Se le canzoni di stampo post-punk sono a dir poco meravigliose (come Faux Semblants oppure Video Girl) quelle più black-metal-oriented ne escono fuori in maniera peggiore al confronto, complice anche una prestazione di Neige non all’altezza dei suoi standard. Se i suoi vocalizzi, da sempre aspri ed acuti, erano stati un tratto caratteristico del suo scream, in questo lavoro sembrano innaturali e frutto di uno sforzo eccessivo, risultando abbastanza sgradevoli all’udito.
Alla fine, quello che rimane al termine del cd dopo quasi un ora di musica sono due cose: delusione e amarezza.
La prima è dovuta alle troppe pretese e aspettative che il sottoscritto si era fatto per questo cd, che non è male, ma che non riesce comunque ad essere definibile un capolavoro assoluto mentre la seconda è dovuta alla fine prematura di questo magnifico progetto arrivato ormai alla fine del suo cammino e che non potrà (almeno per ora) dare alla luce un nuovo lavoro.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute